Cos’è il CBD e come agisce nell’allenamento
Un atleta assume olio CBD in palestra prima dell’allenamento per migliorare il recupero e la concentrazione.
Il Cannabidiolo (CBD) è un cannabinoide non psicoattivo estratto dalla Cannabis sativa, che modula il sistema endocannabinoide intervenendo indirettamente sui recettori CB1 e CB2. Agisce principalmente rallentando l’enzima FAAH, favorendo così l’accumulo dell’anandamide, un endocannabinoide endogeno coinvolto nel controllo del dolore, dello stress e nella regolazione immunitaria. In chi pratica sport con carichi intensi o movimenti eccentrici, il CBD sportivo contribuisce a ridurre i livelli di IL‑6 e TNF‑α, citochine pro‑infiammatorie tipiche del DOMS, favorendo un recupero muscolare più rapido e meno doloroso. Studi su dosi di 10 mg/kg somministrate subito dopo l’allenamento hanno evidenziato una diminuzione significativa dei marker infiammatori nelle 48‑72 ore successive, mentre dosaggi inferiori sono risultati inefficaci. Pur migliorando il recupero e il benessere post‑allenamento, il CBD non potenzia direttamente resistenza, VO₂ max o forza massimale: resta uno strumento utile per ottimizzare il recupero e gestire il sovraccarico fisico.
Sistema endocannabinoide e Cbd nello sport
Il CBD (cannabidiolo) è un fitocannabinoide naturale estratto da Cannabis sativa che non possiede proprietà psicoattive. La sua azione si fonda sulle interazioni con il sistema endocannabinoide (ECS), presente in tutto il corpo umano attraverso recettori CB1 (sistema nervoso) e CB2 (sistema immunitario). Il CBD modula indirettamente queste vie, inibendo l’enzima FAAH e rallentando la degradazione dell’l’anandamide, un endocannabinoide chiave per la gestione del dolore, dello stress psico‑fisico e del processo infiammatorio. Questa modulazione fisiologica favorisce l’equilibrio omeostatico del corpo, migliorando la capacità di recupero muscolare dopo sforzi intensi senza alterare capacità cognitive o resistenza sportiva. Nell’ambito sportivo, il CBD rappresenta una risorsa naturale per ottimizzare la risposta al sovraccarico fisico e accelerare il recupero muscolare.
Recettori CB1 e CB2: modulazione dei neurotrasmettitori
I recettori CB1 (sistema nervoso centrale) e CB2 (sistema immunitario) rappresentano le porte di ingresso attraverso cui il CBD esercita la sua azione modulatrice. Il Cannabidiolo agisce come modulatore allosterico: riduce leggermente l’efficacia di CB1 e si lega debolmente al recettore CB2, risultando in una riduzione del rilascio di neurotrasmettitori eccitatori come glutammato e dopamina. Questo modulatore fine consente una risposta nervosa più equilibrata e una sensazione di rilassamento muscolare. Agisce inoltre sui recettori 5‑HT1A legati alla serotonina, per un effetto ansiolitico non sedativo. Integrare il CBD nella routine sportiva favorisce una migliore gestione della tensione nervosa post-esercizio e può ottimizzare il recupero attraverso l’equilibrio neuroimmunitario e la riduzione dello stress ossidativo.
Azione anti‑infiammatoria e analgesica
L’azione anti‑infiammatoria del CBD sportivo è mediata da un effetto “modulatore naturale” che limita la sequenza di citochine pro‑infiammatorie (IL‑6, TNF‑α), spesso generate dagli allenamenti intensi. Questo meccanismo aiuta a contenere il rigonfiamento dei tessuti, tutelando nel contempo la funzionalità vascolare e linfatica. L’azione analgesica è indiretta: il CBD non ha un effetto anestetico immediato, ma agisce come analgesico naturale riducendo la sensibilità al dolore retratto da microlesioni muscolari. L’integrazione post‑esercizio, quando ben calibrata — ad esempio a 10 mg/kg — può supportare un recupero muscolare più rapido e duraturo, riducendo sensibilità, tensione e rigidità senza effetti collaterali significativi.
Legalità e normative per l’uso del CBD nello sport
Documenti, test antidoping e certificazioni mostrano la legalità dell’uso del CBD in ambito sportivo.
Il quadro normativo sul CBD nello sport è in costante evoluzione e richiede attenzione, soprattutto per chi si allena o gareggia a livello agonistico. A livello internazionale, la WADA (World Anti‑Doping Agency) ha escluso il CBD dalla lista delle sostanze proibite dal 2018, permettendone l’uso anche in competizione. Tuttavia, tutti gli altri cannabinoidi, compresi THC, CBG e CBN, restano vietati senza alcuna soglia di tolleranza: la responsabilità per la presenza di queste sostanze nell’organismo resta sempre dell’atleta.
In Italia, la situazione è ulteriormente regolamentata dal Decreto Sicurezza 48/2025, che ha vietato la vendita, il possesso e l’utilizzo di tutti i prodotti derivati da infiorescenze di canapa, anche con un contenuto di THC inferiore allo 0,6%. Restano legali solo i prodotti CBD isolati e certificati, ottenuti da foglie, steli o da sintesi industriale, e privi di THC. Per gli sportivi, questo significa che l’unico CBD consentito è quello privo di tracce di THC, supportato da certificazioni di laboratorio e documentazione completa, ed è fondamentale sospendere l’assunzione almeno 48‑72 ore prima di una competizione per evitare rischi di positività nei controlli antidoping.
Esclusione del CBD dalla lista WADA
La WADA, ovvero l’Agenzia Mondiale Antidoping, ha escluso ufficialmente il CBD dalla lista delle sostanze proibite a partire dal 1° gennaio 2018. Questo significa che il CBD puro è consentito per gli atleti anche durante le competizioni, senza rischi di squalifica dovuti solo alla sua assunzione. Tuttavia, il regolamento rimane molto restrittivo su tutti gli altri cannabinoidi: THC, CBN, CBG e simili restano vietati senza alcuna soglia di tolleranza. È importante ricordare che la responsabilità per eventuali positività rimane sempre dell’atleta, anche in caso di contaminazioni accidentali. Per questo, chi pratica sport agonistico deve affidarsi solo a prodotti isolati, con analisi certificate che attestino l’assenza di THC e altri cannabinoidi proibiti, per evitare rischi inutili durante i controlli antidoping.
Soglie THC e prevenzione di falsi positivi
Le soglie di THC nei controlli antidoping sono estremamente rigorose: la presenza anche di tracce minime può determinare un risultato positivo e gravi conseguenze per l’atleta. La soglia stabilita dagli enti internazionali, come la WADA, è di 150 ng/mL di THC‑COOH nelle urine, ma la tolleranza reale è zero per tutti gli altri cannabinoidi. È fondamentale sapere che molti prodotti a base di CBD, soprattutto quelli full spectrum o non certificati, possono contenere residui di THC in quantità tali da generare un falso positivo ai test antidoping.
Per prevenire questo rischio, gli sportivi dovrebbero scegliere esclusivamente CBD isolate o prodotti certificati “THC free”, sempre corredati da un certificato di analisi di laboratorio che garantisca l’assenza di THC. È buona norma interrompere l’assunzione di qualsiasi prodotto a base di CBD alcuni giorni prima di una gara o di un controllo antidoping e conservare sempre documentazione e certificazioni del prodotto utilizzato. Solo così si può minimizzare il rischio di positività involontaria.
Regolamenti delle federazioni sportive italiane
I regolamenti delle federazioni sportive italiane seguono le direttive della WADA e, nella maggior parte dei casi, applicano una linea molto prudente sull’uso dei cannabinoidi, inclusi i prodotti a base di CBD. Anche se il CBD puro non è considerato doping, le federazioni sottolineano che qualsiasi contaminazione da THC, anche minima, comporta la violazione del regolamento antidoping e il rischio di sanzioni o squalifiche. Per questo motivo, molte federazioni suggeriscono agli atleti di utilizzare solo prodotti CBD isolate con certificazione “THC free” e di affidarsi a fornitori affidabili che rilascino analisi di laboratorio aggiornate per ogni lotto.
Inoltre, alcune federazioni richiedono agli atleti la compilazione di autocertificazioni sull’uso di integratori e fitocomposti, e possono eseguire controlli aggiuntivi sui prodotti utilizzati. Per evitare problemi, è fondamentale informarsi sulle linee guida specifiche della propria federazione sportiva e conservare sempre la documentazione relativa al prodotto CBD assunto.
Benefici del CBD per prestazioni e recupero
Una sportiva assume CBD con il contagocce dopo l’allenamento per favorire il recupero e rilassare i muscoli.
Il CBD sta attirando crescente interesse tra sportivi e preparatori grazie ai suoi potenziali effetti sul recupero muscolare e sulle prestazioni. Dopo uno sforzo intenso, il corpo affronta processi infiammatori e danni microscopici alle fibre muscolari: il CBD, grazie alla sua azione antinfiammatoria e analgesica, può aiutare a ridurre l’accumulo di citochine e la sensazione di dolore muscolare ritardato (DOMS), favorendo un recupero più rapido e meno doloroso.
Il CBD è stato valutato anche per la sua capacità di migliorare la qualità del sonno, ridurre ansia e stress pre‑gara e facilitare il rilassamento mentale, tutti elementi che concorrono a una preparazione atletica più efficace. Anche se i dati scientifici sono ancora preliminari, molti atleti riferiscono un recupero muscolare più veloce, una minore percezione di dolore e una maggiore prontezza mentale nelle fasi di allenamento intenso o di gare ravvicinate. Nel complesso, l’uso corretto di CBD può rappresentare una strategia naturale per sostenere la performance e il benessere psicofisico dell’atleta.
Recupero miofibrillare e riduzione dell’infiammazione
Il CBD può contribuire in modo significativo al recupero miofibrillare, ovvero al processo di riparazione delle fibre muscolari danneggiate dall’allenamento intenso. Dopo esercizi particolarmente impegnativi, come sessioni di forza o allenamenti eccentrici, le fibre muscolari subiscono microlesioni che attivano una risposta infiammatoria naturale. Il CBD, attraverso la modulazione del sistema endocannabinoide e la riduzione della produzione di citochine pro‑infiammatorie come IL‑6 e TNF‑α, aiuta a contenere questo stato infiammatorio, favorendo una più rapida rigenerazione delle cellule muscolari.
Miglioramento della resistenza e gestione dello stress ossidativo
Il CBD può offrire un valido supporto al miglioramento della resistenza fisica e alla gestione dello stress ossidativo, due fattori chiave per chi pratica sport di endurance o affronta allenamenti ad alta intensità. Durante sforzi prolungati, l’organismo produce una grande quantità di radicali liberi, che possono rallentare il recupero e aumentare la fatica muscolare. Grazie alle sue proprietà antiossidanti e regolatrici del sistema endocannabinoide, il CBD aiuta a ridurre la produzione di queste sostanze nocive e a limitare i danni cellulari associati.
Oltre a contrastare lo stress ossidativo, il CBD contribuisce a migliorare la resistenza muscolare favorendo un bilancio più stabile tra processi infiammatori e riparativi. Alcuni atleti che integrano il CBD nella loro routine riferiscono una maggiore capacità di mantenere alti livelli di energia anche nelle fasi più impegnative dell’allenamento, una riduzione dei tempi di affaticamento e una sensazione generale di benessere fisico e mentale. Questi effetti sono particolarmente utili per chi pratica sport come corsa, ciclismo, nuoto o CrossFit, dove la gestione della fatica e dello stress ossidativo è fondamentale per la performance.
Gestione del dolore post‑allenamento (uso topico)
L’uso topico del CBD, attraverso creme, gel o lozioni specifiche, rappresenta una strategia sempre più apprezzata dagli sportivi per la gestione del dolore muscolare e articolare dopo l’allenamento. Applicato direttamente sulle zone affaticate, il CBD agisce a livello locale, riducendo l’infiammazione e attenuando la sensazione di indolenzimento grazie alla modulazione dei recettori presenti nella pelle e nei tessuti sottostanti. Questo approccio permette di intervenire in modo mirato su dolori muscolari, rigidità o piccoli traumi, senza effetti sistemici e senza alterare la lucidità mentale.
Numerosi atleti riferiscono che l’utilizzo regolare di prodotti topici a base di CBD accelera la scomparsa del dolore post‑allenamento e favorisce un recupero più rapido, consentendo di tornare in breve tempo a pieno regime. Le creme e i gel al CBD possono essere usati anche in combinazione con altre strategie, come massaggi sportivi o fisioterapia, per potenziare l’efficacia del trattamento e supportare il benessere muscolare a lungo termine.
Modalità di assunzione e dosaggi ottimali
Un atleta assume olio CBD e capsule nella propria routine sportiva quotidiana per massimizzare il recupero.
La scelta della modalità di assunzione e il corretto dosaggio del CBD sono aspetti fondamentali per ottenere benefici reali in ambito sportivo. Le forme più diffuse tra gli atleti sono l’olio sublinguale, le capsule, le creme topiche e i prodotti alimentari. L’olio sublinguale viene assorbito rapidamente e permette un dosaggio preciso, mentre le capsule garantiscono praticità e rilascio graduale; le creme sono ideali per un’azione localizzata su muscoli e articolazioni affaticati.
Il dosaggio ottimale varia in base a diversi fattori: peso corporeo, intensità dell’attività, obiettivi e sensibilità personale. Studi recenti indicano che una dose di circa 10 mg/kg post‑allenamento può favorire la riduzione dell’infiammazione, mentre dosaggi più bassi (2–5 mg/kg) sono utilizzati in microdosing pre‑gara o nei giorni di scarico. È importante iniziare con dosi basse, monitorare la risposta individuale e, se necessario, aumentare gradualmente fino al raggiungimento dell’effetto desiderato, sempre scegliendo prodotti certificati e privi di THC.
Dosaggio mg/kg e best practice
Determinare il giusto dosaggio di CBD in ambito sportivo è fondamentale per ottimizzare i benefici senza incorrere in effetti indesiderati. La letteratura scientifica suggerisce come riferimento una dose di circa 10 mg/kg di peso corporeo dopo allenamenti intensi, suddivisa eventualmente in più somministrazioni nell’arco della giornata. Questo dosaggio si è dimostrato efficace nel ridurre i marker infiammatori e nel favorire il recupero muscolare.
Tempistica: prima, durante o dopo l’allenamento
La tempistica di assunzione del CBD gioca un ruolo chiave nell’ottenere i migliori effetti per lo sportivo. In molti casi, il CBD può essere assunto prima dell’allenamento in microdosi (2–5 mg/kg) per favorire il rilassamento mentale, migliorare la concentrazione e ridurre eventuali stati d’ansia pre‑gara. L’assunzione durante l’allenamento non è generalmente necessaria, poiché il rilascio e l’assorbimento non sono immediati.
L’assunzione dopo l’allenamento rappresenta la strategia più efficace per la maggior parte degli sportivi: una dose di circa 10 mg/kg contribuisce a ridurre l’infiammazione, accelerare il recupero muscolare e gestire il dolore post‑sforzo. È consigliato pianificare l’assunzione in base agli orari delle sessioni, mantenendo una routine costante e registrando le proprie sensazioni per individuare la tempistica più adatta alle proprie esigenze.
Formulazioni: olio, capsule, full spectrum vs isolate
Le principali formulazioni di CBD utilizzate dagli sportivi sono l’olio sublinguale, le capsule e i prodotti topici. L’olio sublinguale è apprezzato per la rapidità di assorbimento e la facilità nel personalizzare il dosaggio: bastano poche gocce sotto la lingua per ottenere un effetto rapido, ideale dopo un allenamento intenso. Le capsule, invece, offrono praticità e rilascio graduale, rendendole perfette per chi desidera una dose costante nel tempo.
Sul mercato si trovano anche prodotti full spectrum e broad spectrum. I full spectrum contengono tutti i fitocomposti della pianta, compresi altri cannabinoidi e terpeni, sfruttando l’“effetto entourage” che può potenziare i benefici del CBD, ma comportano un rischio residuo di presenza di THC. I prodotti isolate, invece, contengono solo CBD puro, risultando la scelta più sicura per gli atleti sottoposti a controlli antidoping, poiché garantiscono assenza di THC e quindi la totale conformità ai regolamenti sportivi. La scelta dipende dagli obiettivi personali e dal contesto agonistico.
Casi d’uso specifici per discipline sportive
Sportivi di discipline diverse utilizzano CBD per migliorare recupero, focus e prestazione fisica.
Il CBD si sta diffondendo rapidamente tra gli sportivi di diverse discipline grazie alla sua versatilità e agli effetti riportati su recupero, gestione dell’infiammazione e benessere mentale. Ogni sport presenta esigenze diverse: nel bodybuilding il focus è sul recupero dai carichi pesanti e sulla prevenzione dei DOMS, mentre negli sport di endurance (come corsa, ciclismo o nuoto) l’obiettivo principale è limitare la fatica, gestire lo stress ossidativo e sostenere la resilienza fisica dopo sforzi prolungati. Negli sport ad alta intensità o nei circuiti funzionali, il CBD viene scelto per migliorare la gestione del dolore e favorire la concentrazione mentale sotto pressione.
In tutti questi casi, il CBD può essere integrato sotto forma di olio, capsule o gel topici, sempre con attenzione ai prodotti scelti e al rispetto delle normative antidoping. L’efficacia dipende dal dosaggio, dalla costanza di utilizzo e dalla qualità delle materie prime, oltre che dalla capacità dell’atleta di ascoltare le proprie esigenze e adattare l’integrazione al tipo di disciplina praticata.
Come scegliere un integratore CBD di qualità
Flacone di CBD con certificato di analisi, etichetta THC free e marchi di qualità ben visibili.
Scegliere un integratore di CBD di qualità è fondamentale per ottenere benefici reali e sicurezza, soprattutto per chi pratica sport a livello agonistico. Il primo criterio è verificare che il prodotto sia isolate o broad spectrum certificato, preferibilmente estratto da foglie o steli e non da infiorescenze, per essere in regola con la normativa italiana. È essenziale che ogni integratore sia corredato da un Certificate of Analysis (CoA) recente, rilasciato da un laboratorio indipendente e accreditato, che garantisca l’assenza di THC, metalli pesanti, pesticidi e solventi residui.
Certificazioni e tracciabilità della filiera
Le certificazioni e la tracciabilità della filiera sono aspetti essenziali per garantire la qualità e la sicurezza di un integratore di CBD destinato a chi pratica sport. Un prodotto affidabile deve essere accompagnato da un Certificate of Analysis (CoA) aggiornato, che certifichi il contenuto reale di CBD, l’assenza di THC e la purezza rispetto a contaminanti come metalli pesanti, pesticidi e solventi. Il CoA dovrebbe essere rilasciato da un laboratorio indipendente, preferibilmente accreditato secondo lo standard internazionale ISO 17025.
Valutazione di biodisponibilità e spettro
La biodisponibilità è un fattore chiave nella scelta di un integratore di CBD efficace per lo sportivo: indica quanto principio attivo viene effettivamente assorbito e utilizzato dall’organismo. Gli oli sublinguali offrono un assorbimento rapido e una biodisponibilità elevata rispetto alle capsule, che invece rilasciano il CBD più lentamente. Formulazioni avanzate come le nanoemulsioni e i liposomi possono ulteriormente aumentare la quota di CBD realmente disponibile, rendendo l’integrazione più efficiente.
Un altro aspetto importante è la scelta tra prodotti full spectrum, broad spectrum o isolate. I full spectrum sfruttano l’effetto entourage, grazie alla presenza di altri fitocomposti della pianta, compresi altri cannabinoidi e terpeni, mentre i prodotti isolate garantiscono solo CBD puro e sono ideali per chi vuole evitare completamente ogni rischio legato ai controlli antidoping. Valutare bene lo spettro e la biodisponibilità permette di selezionare l’integratore più adatto alle proprie esigenze e obiettivi sportivi.
Prodotti topici: creme e gel
I prodotti topici a base di CBD, come creme e gel, sono sempre più apprezzati dagli sportivi per la gestione localizzata del dolore muscolare, delle infiammazioni e delle rigidità dopo l’allenamento. Applicati direttamente sulle zone affaticate, questi preparati agiscono in modo mirato grazie all’assorbimento attraverso la pelle, offrendo un sollievo rapido senza effetti sistemici.
Le migliori creme e gel al CBD per uso sportivo devono contenere una concentrazione adeguata di principio attivo (almeno 10 mg per dose), essere privi di THC e presentare una formulazione pulita, senza parabeni o additivi irritanti. Spesso sono arricchiti con ingredienti naturali come arnica, mentolo o canfora, che amplificano l’effetto defaticante e lenitivo. È consigliabile scegliere prodotti con certificazione di laboratorio e tracciabilità della filiera, così da garantire efficacia, sicurezza e rispetto delle normative antidoping. L’uso regolare può essere un valido supporto per il recupero muscolare e il benessere articolare dell’atleta.
Effetti collaterali e controindicazioni
Un atleta consulta il foglio illustrativo di un prodotto CBD prima dell’uso per evitare controindicazioni.
Il CBD, se assunto correttamente e scegliendo prodotti di qualità certificata, è generalmente ben tollerato dagli sportivi e presenta un profilo di sicurezza elevato. Tuttavia, come per ogni integratore, è importante essere consapevoli di possibili effetti collaterali e controindicazioni. Tra gli effetti indesiderati più comuni si segnalano sonnolenza, lieve nausea, cambiamenti dell’appetito, secchezza delle fauci e, in rari casi, disturbi gastrointestinali. Questi sintomi sono solitamente transitori e tendono a comparire in caso di dosaggi elevati o nelle prime fasi dell’utilizzo.
Sicurezza e interazioni farmacologiche
La sicurezza del CBD negli sportivi è generalmente elevata, ma è fondamentale valutare le possibili interazioni farmacologiche, soprattutto per chi segue terapie croniche. Il CBD può influenzare il metabolismo di numerosi farmaci, in particolare quelli processati dagli enzimi del fegato appartenenti alla famiglia CYP450. Questa interazione può portare a un aumento o a una diminuzione dell’efficacia di medicinali come anticoagulanti (es. warfarin), statine, immunosoppressori o alcuni antidepressivi, esponendo l’atleta a rischi non trascurabili.
Precauzioni specifiche per atleti
Gli atleti che desiderano integrare il CBD nella loro routine devono adottare alcune precauzioni specifiche per garantire la massima sicurezza e conformità ai regolamenti sportivi. È fondamentale scegliere esclusivamente prodotti “THC free”, certificati da laboratori indipendenti, per evitare qualsiasi rischio di positività ai controlli antidoping. Bisogna inoltre tenere conto delle eventuali interazioni con altri integratori o farmaci assunti e iniziare sempre con dosaggi minimi, aumentandoli solo dopo aver valutato la propria tolleranza individuale.
È consigliabile sospendere l’assunzione di CBD almeno 48–72 ore prima di una competizione ufficiale, così da ridurre ulteriormente la possibilità di risultati non conformi ai test antidoping. Gli atleti dovrebbero conservare tutte le analisi di laboratorio e le etichette dei prodotti utilizzati, così da poter documentare in qualsiasi momento la natura legale e sicura degli integratori assunti. Il confronto con il medico sportivo o il nutrizionista è sempre raccomandato, soprattutto in presenza di terapie farmacologiche o condizioni cliniche particolari.
Verifica della soglia di THC e test antidoping
La verifica della soglia di THC e la prevenzione dei test antidoping positivi sono aspetti cruciali per ogni atleta che utilizza CBD. Anche tracce minime di THC possono portare a un risultato positivo, poiché le regole internazionali prevedono una soglia molto bassa nei controlli, generalmente 150 ng/mL di THC‑COOH nelle urine. Per questo motivo, è indispensabile scegliere esclusivamente prodotti CBD isolate o certificati “THC free”, corredati da un certificato di analisi di laboratorio che garantisca l’assenza totale di THC.
Prima di una gara o di un controllo, è consigliabile sospendere l’assunzione di CBD almeno 48–72 ore prima dell’evento, in modo da dare al corpo il tempo di eliminare eventuali residui. È buona norma conservare tutte le documentazioni e i certificati relativi ai prodotti utilizzati, così da poterli esibire in caso di contestazione. Solo adottando queste precauzioni si può ridurre al minimo il rischio di positività involontaria ai test antidoping e gareggiare in piena tranquillità.
Conclusioni
Un medico spiega i benefici e le regole sull’uso del CBD nello sport rispondendo alle FAQ degli atleti.
In conclusione, il CBD rappresenta oggi una delle soluzioni naturali più interessanti per chi pratica sport e ricerca un valido sostegno nel recupero muscolare, nella gestione dell’infiammazione e nel miglioramento del benessere psicofisico. Utilizzato correttamente e scegliendo prodotti certificati, THC free e privi di contaminanti, il CBD può aiutare l’atleta a ridurre il dolore post‑allenamento, migliorare la qualità del sonno e favorire una più rapida rigenerazione delle fibre muscolari senza rischi per la salute o la conformità ai regolamenti antidoping.
Tuttavia, è fondamentale informarsi, seguire le normative vigenti e consultare sempre il medico in caso di terapie farmacologiche o condizioni particolari. Scegliere integratori affidabili, leggere con attenzione le certificazioni e pianificare l’assunzione in base alle proprie esigenze sportive sono le chiavi per sfruttare al meglio tutti i benefici del CBD nello sport. Il futuro della preparazione atletica passa anche dalla consapevolezza e dalla responsabilità: il CBD può diventare un alleato prezioso per chi vuole allenarsi, recuperare e vivere lo sport in modo sano, efficace e sicuro.
FAQ
Cos’è il CBD e come funziona nello sport?
Il CBD (cannabidiolo) è un composto non psicoattivo derivato dalla Cannabis sativa. Agisce sul sistema endocannabinoide, contribuendo a modulare dolore, infiammazione e stress fisico grazie all’aumento dell’anandamide e alla regolazione dei recettori CB1 e CB2. Nel contesto sportivo, il CBD aiuta a ridurre l’infiammazione post‑allenamento, favorisce un recupero muscolare più rapido e sostiene il benessere mentale, senza effetti psicotropi o rischi di dipendenza.
Quale dosaggio è consigliato per gli atleti?
Il dosaggio ideale dipende dal peso corporeo, dall’intensità dell’attività e dalla risposta personale. Gli studi suggeriscono che una dose di circa 10 mg/kg dopo l’allenamento sia efficace per ridurre l’infiammazione muscolare. Per un effetto preventivo o ansiolitico, si possono utilizzare dosaggi inferiori (2–5 mg/kg) prima della sessione. È importante iniziare con dosi basse, monitorare le sensazioni e adattare la quantità in base ai propri obiettivi e alle esigenze personali.
Il CBD è ammesso dalle federazioni sportive?
Sì, il CBD puro è stato escluso dalla lista delle sostanze proibite WADA dal 2018 ed è consentito anche durante le competizioni. Tuttavia, tutti gli altri cannabinoidi, compresi THC, CBG e CBN, restano vietati. Gli atleti devono utilizzare solo prodotti isolate “THC free”, certificati da laboratori indipendenti, per evitare rischi di positività ai test antidoping e rispettare i regolamenti delle federazioni sportive italiane e internazionali.
Può migliorare davvero le prestazioni atletiche?
Il CBD non è una sostanza ergogenica e non aumenta direttamente la forza, la resistenza o il VO₂max. Il suo effetto principale è sul recupero: aiuta a ridurre l’infiammazione, il dolore muscolare e favorisce un miglioramento della qualità del sonno e dello stato mentale. Questi benefici indiretti possono sostenere la performance permettendo una maggiore continuità negli allenamenti e una più rapida rigenerazione dopo lo sforzo.
Il CBD è legale in Italia per gli sportivi?
Sì, ma solo se privo di THC e ottenuto da foglie, steli o tramite sintesi. Dal 2025, la normativa italiana vieta qualsiasi prodotto CBD derivato da infiorescenze di canapa, anche se etichettato come cannabis light. Gli sportivi devono scegliere integratori CBD isolate certificati “THC free”, corredati da Certificate of Analysis, per essere in regola con la legge e con i regolamenti antidoping.
Quali effetti collaterali posso aspettarmi?
Il CBD è generalmente ben tollerato, ma può provocare effetti collaterali lievi come sonnolenza, nausea, cambiamenti dell’appetito o secchezza delle fauci. Raramente possono verificarsi disturbi gastrointestinali o interazioni con alcuni farmaci, in particolare quelli metabolizzati dal fegato. Per chi assume altri medicinali o soffre di patologie croniche è sempre consigliato consultare il medico prima di iniziare l’integrazione con CBD.
Che differenza c’è tra full spectrum e isolate?
I prodotti full spectrum contengono tutti i cannabinoidi e i terpeni della pianta, inclusi piccolissime quantità di THC, e sfruttano l’“effetto entourage” per potenziare i benefici complessivi. Gli isolate, invece, contengono solo CBD puro, garantendo l’assenza totale di THC e quindi la massima sicurezza nei controlli antidoping. Per chi fa sport agonistico, i prodotti isolate rappresentano la scelta più sicura e conforme alle normative.
Come scegliere un microdosaggio efficace?
Il microdosaggio consiste nell’assumere piccole quantità di CBD (2–5 mg/kg), generalmente prima dell’allenamento o in situazioni di stress. Questa modalità aiuta a migliorare la concentrazione, gestire l’ansia e favorire il rilassamento muscolare senza effetti sedativi. Per trovare il dosaggio ideale, è consigliato iniziare da una dose minima e aumentare gradualmente solo se necessario, tenendo traccia delle proprie sensazioni e dei risultati ottenuti.
Il CBD aiuta nel recupero notturno per atleti?
Sì, diversi atleti riferiscono un miglioramento della qualità del sonno, una maggiore facilità nell’addormentarsi e una riduzione dei risvegli notturni quando assumono CBD dopo l’allenamento. Un sonno profondo e regolare è fondamentale per il recupero muscolare e la rigenerazione cellulare, quindi l’uso del CBD può essere particolarmente utile nei periodi di allenamento intenso o durante le gare ravvicinate.
Esistono formule vegan‑friendly per sportivi?
Sì, molte aziende producono CBD isolate o broad spectrum in formulazioni completamente vegane, prive di ingredienti di origine animale e senza test sugli animali. Questi prodotti sono spesso certificati e riportano in etichetta le garanzie vegan, cruelty free e gluten free. È sempre bene verificare la lista degli ingredienti e le certificazioni per assicurarsi che il prodotto sia adatto anche a chi segue regimi alimentari particolari o etici.
Il CBD interagisce con altri integratori o farmaci?
Sì, il CBD può influire sul metabolismo di alcuni farmaci (soprattutto quelli gestiti dal fegato tramite il sistema CYP450) e interagire con integratori che hanno effetti sedativi o che agiscono sul sistema nervoso centrale. Prima di associare il CBD ad altri supplementi o terapie, è opportuno consultare un medico o un nutrizionista esperto per evitare possibili effetti indesiderati o riduzioni dell’efficacia terapeutica.