La Cannabis o Marijuana è una sostanza chimica che ha servito come enteogeno sin dall'antichità: introdotto nel Subcontinente indiano nel periodo vedico, circa 1500 a.C., e poi diffusosi nel Nuovo Mondo con gli spagnoli tra il 1530-45.
Questa droga è stata usata dalle culture sciamaniche e pagane per riflettere su temi religiosi e filosofici, per ottenere rivelazioni, profondità di pensiero e illuminazione. Anche come afrodisiaco durante rituali o orge. La mitologia greca fa riferimento ad un farmaco potente che conferiva agli Olimpi la capacità di comunicare con gli dei.

La cannabis per le cerimonie religiose
La Cannabis è considera una sostanza sacra da usare per fini religiosi ed è stato utilizzato per millenni in tutto il mondo. Si tratta di un mezzo eccellente per raggiungere profondità spirituali, l'illuminazione, la comprensione filosofica e la connessione con gli dei. La Marijuana può avere anche un effetto positivo sul benessere fisico, psicologico ed emotivo
I primi riferimenti al sacro stato della canapa sativa nel subcontinente indiano sono stati tratti dall'Atharva Veda, scritto intorno al 2000-1400 a.C. che descrive la cannabis come una delle "cinque piante sacre ... che liberano dall'ansia" e che ha un angelo custode nei suoi fiori o infiorescenze.
I Veda la nominano anche "fonte di gioia", "donatore di felicità" e "liberatore", mentre nel Raja Valabba, gli dei inviano la canapa alla razza umana così da permettergli di raggiungere la felicità, sbarazzarsi della paura e rispondere ai desideri sessuali. Numerose famiglie in India possiedono e coltivano canapa indiana una pianta per fornire tale offerta a eventuali sadhu che passino (santi ascetici), resistendo così nel tempo.
La cannabis è stata spesso consumata in occasione di matrimoni o festeggiamenti in onore di Shiva, che si pensa abbia portato dall'Himalaya.
Ancora oggi viene offerta a Shiva nei templi nel giorno di Shivaratri, mentre gli incontri devozionali, noti come bhajan, anche se non necessariamente associati a Shiva, sono un'occasione per i devoti di consumare liberamente la droga.
È noto che gli yogi e sadhu insieme ad altri mistici indù fumano una miscela di cannabis sativa o hashish con tabacco per aumentare la meditazione. Questo è particolarmente comune durante i festival di Diwali e Kumbha Mela.

La Cannabis nelle pratiche spirituali dell'antica Cina
L'antica Cina è conosciuta come la patria della prima testimonianza storica d'uso della marijuana. Prima delle religioni più complesse, gli abitanti di quell'area abbracciavano un modello di visione del mondo sciamanista e animista, come quello riscontrato nella Cultura di Yangshao, nel bacino del Fiume Giallo.
In tali luoghi, le antiche tombe risalenti al 4.500–3.750 a.C. contengono corredi funerari che fanno pensare a una concezione dell'aldilà.
La spiritualità della Cina antica era caratterizzata da elementi animisti: si attribuivano qualità divine a numerose parti della natura. Questo sistema arcaico si sviluppò fino a creare un pantheon formato da più di 200 divinità.
Il culto dei morti nella religione sciita e l'uso cerimoniale della cannabis
Ah, i Sciiti. Gli appassionati di storia si divertiranno senz'altro a esplorare questa cultura dothrakiana. Questa popolazione nomade di guerrieri ariani montati a cavallo abitava nella steppa pontico-caspica, una vasta regione che si estende dalle rive settentrionali del Mar Nero al Kazakhstan occidentale.
Quando le tribù sciite non erano impegnate a perfezionare archi letali o conquistare terre nemiche, passavano il tempo fumando cannabis. Tuttavia, la cannabis veniva utilizzata anche per scopi più solenni, come durante le cerimonie funebri.
Dopo la sepoltura, gli sciiti eseguivano un rito di purificazione, sedendosi all'interno di tende riempite di fumo di cannabis. Il rituale mostrava anche come la marijuana veniva impiegata in modo venerabile e saggio in quell'epoca.

Taoismo e cannabis
Il principio fondamentale del Taoismo è: seguire il flusso. Secondo l'ideologia taoista, l'universo è un grande intreccio di forza consapevole. Il "Tao" stesso è la sorgente, la sostanza e l'energia primordiale che scorre e anima tutto ciò che esiste.
Basandoci su questa comprensione isolata, potremmo pensare che per giungere a tale conclusione cosmica sia stato consumato molto cannabidiolo.
Il Taoismo ha avuto origine nel IV secolo a.C., in Cina. Secondo gli storici, il fondatore di questa religione sarebbe stato l'antico filosofo e scrittore cinese Lao Tzu (la cui esistenza non è ancora stata confermata).
Coloro che seguono i precetti del Taoismo tentano di vivere in modo spontaneo, semplice e naturale. I seguaci di questa disciplina spirituale credono che le persone debbano imparare ad andare con il flusso dell'esistenza senza opporsi a ciò che accade.
La Cina antica è stata il luogo in cui la cannabis è stata utilizzata per la prima volta, ed è quindi ragionevole pensare che abbia avuto un ruolo significativo nel taoismo. Di fatto, sembra che i taoisti non hanno mai disdegnato l'uso di questa erba. Al contrario, alcune sette veneravano addirittura la marijuana, ritraendola come un'entità divina.
Durante la dinastia Tang, Magu (Signora Canapa), un xian taoista considerato immortale, è stato connesso all'elisir dell'eterna giovinezza. Secondo la leggenda, Magu viveva sull'omonimo sacro Monte Tai e i suoi seguaci raccoglievano cannabis il settimo giorno del settimo mese per celebrare i banchetti taoisti.

Buddhismo e marijuana
I buddisti hanno diverse opinioni sull'utilizzo della cannabis. Alcune scuole sono aperte all'utilizzo della pianta, mentre altre ne sono fortemente contrarie. Tuttavia, la cannabis ha rivestito un ruolo importante nella vita del Buddha: durante il suo cammino verso l'illuminazione, Gautama Buddha ha seguito una dieta basata su un seme di cannabis al giorno per sei anni. Da qui nasce anche la famosa Cannabis Buddha Kush
La religione buddhista è sorta in India tra il VI e IV secolo a.C. I principi fondamentali della dottrina buddhista si sono sviluppati nel corso del tempo, fornendo alla base a molte pratiche spirituali e tradizioni. I cardini di questa religione sono il karma, la reincarnazione e l'importanza dell'etica e dell'altruismo.
Il Buddhismo del veicolo adamantino, detto anche Vajrayana, promuove un percorso più celere verso l'illuminazione e sottolinea in particolar modo il concetto di karma.
Questa tradizione mostra un atteggiamento tollerante nei confronti di elementi peculiari come la cannabis e altri tabù. I suoi fedeli sono esortati a trovare la purezza in tutto ciò che li circonda, ivi compreso il sesso e le sostanze psicotrophe quali il THC contenuto della marijuana.
Il Theravada (Scuola degli Anziani) è la più antica forma di buddhismo. Riguardo alle altre dottrine, questa scuola si mantiene fedele ai principi tradizionali in merito all'utilizzo della cannabis e rispetta scrupolosamente il Quinto Precetto, condannando energicamente l'uso di droghe.
Il Buddhismo Mahayana (Grande Veicolo) accetta le principali scritture e le basi dell'insegnamento buddhista, ma ha autonomamente aggiunto nuove teorie e testi sacri.
Questa scuola pone una maggiore enfasi sul cammino del bodhisattva (la strada verso l'illuminazione) e adotta un atteggiamento di tolleranza nei confronti della cannabis. In base al codice etico di questa dottrina, tutto ciò che è benefico all'umanità deve essere accolto. Ciò significa che la marijuana a scopo terapeutico è ben accetta.

Induismo e di cannabis nell'antichità
Nell'Induismo, cannabis e spiritualità sono strettamente connesse. Questa religione ha oltre 4000 anni ed è una delle più antiche del mondo. I suoi principali insegnamenti comprendono la reincarnazione, il karma, l'esistenza dell'anima (atman) e la salvezza finale (moksha).
L'Induismo considera la cannabis come un dono sacro, offerto a Shiva, uno dei tre membri della trinità indù. Ciò è anche confermato dai Veda, i testi sacri di questa religione. Essi elencano cinque piante divine e la cannabis ne fa parte. Alcuni indù ritengono che su di essa sia presente un angelo protettore.

Cristianesimo e cannabis
L'Ebraismo e il Cristianesimo hanno opinioni contrastanti rispetto alla cannabis. Mentre gli orientamenti più conservatori, come Ortodossi, Cattolici ed alcune Chiese Protestanti, condannano il suo utilizzo, altre confessioni come la Chiesa Presbiteriana, la Chiesa Unita di Cristo e la Chiesa Episcopale lo approvano in forme terapeutiche.
Alcuni interpreti sostengono che la Bibbia accenni indirettamente alla cannabis: “Ecco io vi do ogni erba che fa seme sulla superficie di tutta la terra e ogni albero che abbia frutti portatori di seme; questo vi servirà di nutrimento”. Tuttavia, esistono anche posizioni contrarie a tale presunta autorizzazione all'uso della cannabis.
Alcuni esperti di Sacre Scritture apportano ulteriori prove a favore della cannabis. Si basano sui riferimenti all'erba kaneh bosem per sostenere che Gesù e i suoi discepoli usassero la cannabis nell'olio della sacra unzione.

Ebraismo e marijuana
La religione monoteista dell'Ebraismo presenta numerosi punti in comune con il Cristianesimo. Benché non riconoscano Gesù come Messia (una delle principali divergenze tra le due fedi), gli Ebrei valutano positivamente il perdono, la preghiera, il digiuno e l'obbedienza alle leggi divine.
L'utilizzo di cannabis nella tradizione ebraica antica è tutt'oggi oggetto di discussione. Nel 2020, alcuni archeologi israeliani hanno individuato tracce di marijuana su manufatti custoditi in un tempio risalente all'VIII secolo a.C. presso Tel Arad. Secondo alcune ricerche, il “kaneh bosem” descritto nel Libro dell'Esodo sarebbe da collegare alla pianta da cui si estraeva l'olio ed altri estratti di cannabis per le unzioni sacre.

Antico Egitto: legami tra marijuana e spiritualità?
Nell'antico Egitto, la spiritualità era incentrata su numerose divinità che controllavano la natura e la società umana. Gli egizi veneravano le forme di vita e gli elementi naturali, compresi i fenomeni atmosferici e le caratteristiche di alcuni animali
Molte pratiche spirituali miravano a guadagnarsi l'approvazione degli dei, mentre altre erano focalizzate sui faraoni, considerati in possesso di poteri divini.
Gli antichi egizi usavano la cannabis per scopi terapeutici, e industriali ma l'esatta funzione rituale e religiosa della pianta rimane ignota. In ogni caso, gli archeologi hanno trovato delle prove dell'utilizzo della cannabis esaminando i faraoni mummificati.
I faraoni erano conosciuti per il loro legame con il sacro e oggigiorno si crede che abbiano usato la marijuana per rafforzare quel legame.

Spiritualità e cannabis nella religione islamica
L'Islam considera la cannabis una zona grigia. Sebbene il suo consumo non sia esplicitamente proibito dal Corano, molti musulmani considerano l'uso della marijuana come haram a causa della sua natura psicoattiva
Alcuni credono che anche l'uso medico di questa sostanza sia proibito, mentre altri credono che possa essere usato per scopi medici se somministrato da un medico.
L'Islam adotta pratiche tradizionali e conservatrici, ma la posizione della religione nei confronti della cannabis rimane incerta. Mentre il Corano non esplicitamente vieta l'impiego di questa sostanza, molti musulmani considerano il suo uso in qualsiasi forma come haram.
Maometto non aveva idea dell'esistenza di questa pianta e per questo motivo non ha posto un divieto particolare nei suoi confronti. Tuttavia, molti musulmani preferiscono evitare di utilizzarla a causa delle sue proprietà inebrianti.
Il Sufismo ha visto la cannabis ricoprire un ruolo spirituale. I seguaci di questa branca mistica dell'Islam adottavano un modo di vivere ascetico, rinunciando ai beni materiali e cercando di purificare l'anima tramite digiuno e preghiera.
Secondo la tradizione, il persiano Qutb ad-Dīn Haydar, santo sufi, sviluppò una profonda passione per la cannabis, contribuendo a diffonderla in tutto il mondo islamico. Si narra che Haydar trovò una pianta di cannabis mentre passeggiava nei campi e si accorse della natura divina e radiosa della pianta.
Dopo averne sentito i piacevoli effetti della marijuana, egli disse ai suoi discepoli: “Dio Onnipotente vi ha concesso le virtù di questa pianta, che allontanerà da voi ogni sofferenza”.

La cannabis nel paganesimo germanico
Il Paganesimo Germanico si riferisce alla religione praticata dai popoli germanici dall'Età del Ferro fino al Medioevo. Le popolazioni germaniche, ricche di mitologia e folklore, adoravano un vasto pantheon di divinità, tra cui Odino, Thor, Balder, Loki e Freia. Per placare l'ira degli dèi, si svolgevano spesso rituali lugubri, come i sacrifici umani.
Non esistono molte prove dell'utilizzo della cannabis nel paganesimo germanico. Tuttavia, è plausibile che i praticanti associno la cannabis Sativa a Freia, la dea nordica dell'amore e della fertilità.

Rastafari: la cannabis un sacramento
Non possiamo trattare di cannabis e religione senza menzionare la fede Rastafari. Si tratta di una credenza religiosa che incoraggia l'uso della marijuana in maniera responsabile, ed ha molte somiglianze con Ebraismo e Cristianesimo.
La Bibbia è il testo sacro principale della fede Rastafari, e i suoi seguaci sono monoteisti, adorando Jah, abbreviazione di Jehovah, il nome di Dio menzionato nella Bibbia. Tuttavia, l'ideologia Rasta differisce dal Cristianesimo in quanto considera Haile Selassie, Imperatore dell'Etiopia tra il 1930 e il 1974, come seconda incarnazione di Cristo.
I rastafariani vivono seguendo alcuni precetti ben precisi. Molti devoti sostengono un'alimentazione Ital, basata su prodotti biologici e diete salutari.
La cannabis ha un ruolo importante nelle cerimonie spirituali dei rastafariani. La fumata rituale è parte integrante di questi raduni, che hanno lo scopo di rafforzare i legami tra i fedeli. Durante le cerimonie si suonano tamburi, si fumano erba sacra ricca di principi attivi come ad esempio il tetraidrocannabinolo o THC e si intonano inni.
Secondo la dottrina rastafariana, diverse parti della Bibbia fanno riferimento alla cannabis. Per loro è un sacramento, in grado di portare serenità e amore, favorire l'introspezione e aiutare a scoprire la propria divinità interiore.
Canteismo: Una religione fondata sulla marijuana e spiritualità
Il Canteismo è una religione emergente che fonda la propria teologia sull'utilizzo della cannabis come sacramento. Fondato nel 1996 dall'attivista pro-cannabis Chris Conrad, questo culto non adotta alcun dogma ma presenta alcuni codici e rituali che combinano marijuana e spiritualità.
Una classica funzione canteista prevede che i fedeli si incontrino la domenica pomeriggio, ciascuno portando con sé dei fiori di cannabis da condividere con gli altri. Durante la cerimonia, l'altare viene costituito da una pianta viva ed alcune offerte simboliche.